Coperta pop matrimoniale: progettazione

Sulla scorta di questo progetto, galvanizzato dai commenti positivi raccolti nel mio club di maglia ed uncinetto e dagli amici tutti, ho deciso di estendere il principio su più vasta scala e iniziare a strutturare una coperta matrimoniale. Sì, il progetto è enorme, ma noi cose facili non ne vogliamo, quindi mi rimboccherò le maniche e via di piastrelle come non ci fosse un domani. Tanto lo scaffale del gin è ben rifornito.

Nella nostra casa regnano i toni del grigio con alcuni dettagli rossi. Così ho deciso di puntare tutto su un gioco di tonalità, dal grigio chiarissimo al nero. Colore legante: panna. Magari una piastrella rossa qua e là, piccoli tulipani che spiccano in un mare di grigi ton sur ton. Parte quindi la caccia al tesoro per radunare quante più sfumature possibile. Ho già rotto le scatole a tutti i membri del LaNoLo e visitato qualche negozio, fisico ed online.

Ogni piastrella ha delle dimensioni di circa 12 x 12 cm. Il destino vuole che il mio letto sia particolarmente ampio, e il materasso alto 18 cm. Ho misurato un copriletto che già possiedo e che copre bene, ho incrociato con dati vari rinvenuti su internet (es. IKEA) e sono arrivato ad individuare la dimensione finale di 230 x 250 cm. Pesando un cerchio interno prima ed una piastrella completa poi, ho calcolato che mi servono circa 6 gr di lana color panna per ogni piastrella.

Riassumendo, i materiali:

  • Uncinetto da 5 mm
  • Circa 2.4 kg di lana color panna e altri grammi per unire le piastrelle e il bordo esterno, quindi arrotonderei a 3 kg totali
  • Vari gomitoli sulle tonalità del grigio, difficile da quantificare. In media riesco a ricavare 10 cerchi interni da 50 gr di lana
  • Ago da lana e forbici
  • Alcuni quintali di pazienza

Fatte le debite proporzioni, stiamo parlando di una cosa come… 399 piastrelle. Sì. Trecentonovantanove. 19 colonne x 21 righe. Possiamo anche togliere 1 colonna e 1 riga, considerando un bordo di 6 cm per lato (che, tra entrambi i lati, sostituirebbero quindi 1 piastrella) e allora abbiamo 18 colonne x 20 righe. Son pur sempre 360 piastrelle.

Vado a preparare degli scatoloni. E alcuni gin tonic.

Copertina pop: assemblaggio

L’unione delle piastrelle mi ha messo a dura prova.
Non ero per nulla contento del metodo utilizzato nel video originale: crea una specie di rilievo che trovo sgradevole.
Ho provato a cucirle, ma non ero soddisfatto, mi sembrava andassero da tutte le parti e i lembi accostati stavano male. Inoltre, il filato che ho acquistato ad un prezzo vantaggioso, tipo stoppino, pur buono nella resa, era fragile e tendeva a spezzarsi se tirato.
Alla fine ho trovato questo bel tutorial:

L’effetto finale mi ha soddisfatto: ho potuto lavorare le piastrelle insieme (molto più pratico che cucirle), la linea di unione si è mantenuta in piano ed è risultata una graziosa fila di V. Come sempre, ho fatto una prova prima.

Anche per il bordo ho pensato a lungo. Ho scelto questo, per mimare lo stile della cucitura.

Come prima cosa ho tirato su tutti i punti, ma con un accorgimento: ad ognuno dei 4 angoli, non fare 3 punti bassi, ma utilizzare lo stesso metodo che viene impiegato nel video del bordo (1 mezza maglia altra, 3 catenelle, 1 mezza maglia alta). Nel primo angolo bastano 3 catenelle e 1 mezza maglia alta; l’altra maglia alta verrà fatta alla fine del giro.

Una ulteriore nota:
Nell’unire le piastrelle, ognuna presenterà 17 punti, da unire ad altrettanti della piastrella adiacente. 15 corrispondenti alle maglie alte, + 2 catenelle, una per estremità. All’inizio e alla fine di ogni fila o colonna, però, vale la pena unirne 18: in corrispondenza dei margini, cioè, unire entrambe le catenelle di angolo. Questo permetterà una squadratura migliore dei margini, e una costruzione più regolare del bordo.