Myrtil in ghingheri

Certo Myrtil non poteva rimanere senza abiti. Da appassionato di maglioni quale sono, ho trovato appagante confezionare un maglioncino in così poco tempo. Mi è sembrato un po’ come barare, specialmente rispetto al mio solito: ogni maglione che faccio per me passa attraverso due o tre stagioni e visita una serie di luoghi diversi prima di essere terminato.

Trovo divertente poter creare più accessori per lo stesso orso e sostituirli a seconda del periodo dell’anno. I gomitoli da 25 grammi della Katia sono perfetti a questo scopo. I colori sono tenui e si adattano allo stile filato principale, come il giallo dei calzini. Il maglioncino blu è realizzato con un tweed che acquistai da Ivana tempo fa.

Il motivo sul torace, creato da gruppetti di rovesci frammisti a diversi ferri dritti, genera una tensione considerevole e, senza un buon bloccaggio, il maglioncino rimane quasi accartocciato. Trovo sempre incredibile la differenza tra prima e dopo il bloccaggio!

Sono stato particolarmente fiero di me per aver individuato un errore nel pattern del calzino, che ho prontamente segnalato all’autrice. Ciò nulla toglie alla eleganza dello schema e alla bellezza del prodotto finale.

Alla fine di tutto ho deciso di battezzare il mio Myrtil Bear con un nome proprio. D’altra parte Myrtil Bear è il nome del pattern. Quindi, stante il periodo dell’anno e il mio amore per la lingua inglese, la scelta è caduta sul nome Panettone, da leggersi rigorosamente con accento british. Un po’ perché fa buffo, un po’ perché i nostri affetti si ritrovano nelle parole che scegliamo.